TAXI DRIVER CON UN NANO – parte due – Ferrara - Carbonia Iglesias Trasgressiva

TAXI DRIVER CON UN NANO – parte due – Ferrara - Carbonia Iglesias Trasgressiva

A quel punto potevo solo cacciarlo per strada o ignorarlo. Non mi aveva minacciato, quindi legalmente non potevo buttarlo fuori dal taxi. Allora accelerai, la sua schiena e il suo cazzo rotolarono sul sedile. Smise di sbraitare e prese una pausa. Quando finalmente arrivammo all'hotel ******* fece finta di stare male e, per convincermi ad accompagnarlo, disse che gli avevano rubato il portafogli , ma aveva altri soldi nella cassafortina della sua camera. Dovevo ricevere una 40ina di euro e non mi andava di rinunciarci, così lo assecondai e, aiutandolo a camminare, salimmo al secondo piano, stanza 223. Si diresse al frigo bar, prese due bitter analcolici, armeggiò un po' col limone e i bicchieri, e me ne offrì uno. - Scusami per prima. Ero ubriaco e sono stato maleducato... Mentre bevevamo, prese dall'armadio 50 euro e me li consegnò. - Tieni pure il resto... te li sei meritati... Stavo per uscire dalla camera, ma ...... Come già detto non sono una superfiga, però ho dei bei capelli rossi, lunghi fino alle spalle. Le mie tette, grosse e accoglienti, non hanno nulla da invidiare a quelle di una porno star. Lui si sedette sul letto accanto a me, con entrambe le mani che tiravano i miei larghi capezzoli. Stava in ginocchio, con la testa che ondeggiava su e giù sulle mie tette. Era nudo dalla cinta in giù e strofinava il suo cazzo tra i miei meloni, spingendolo fino alla mia gola e cercando di infilarmelo in bocca. - Dài taxi driver... “Talk to me? Talk to me?” esclamò il nano mentre mi schiaffeggiava il culo e mi girava a suo piacimento.  Sentivo il culo che veniva leccato e spalmato di burro proveniente dal frigo bar.   Lo stronzetto fece schioccare la lingua producendo rumori osceni. - Oh sì, stupida puttana, ti piaceva prendermi per il culo? Beh, adesso sono io che ti prendo per il culo!  Sentiì il suo cazzo che si infilava nel mio stretto buco sempre più velocemente. Mi fece un male cane e cercai di gridare senza riuscirci. Le mie natiche guizzavano a ogni spinta. Il nano perverso continuò a penetrarmi senza pietà fino a schizzare il suo sperma nel mio intestino. Soddisfatto, andò in bagno, si lavò e si rivestì. - Ti lascio i 50 euro... come ho già detto te li sei meritati. Adesso devo proprio andare.  Il conto dell'hotel lo pago io.

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